“Come avevamo annunciato, abbiamo presentato un esposto
all’Autorità Garante per la concorrenza e i mercati e all’Agcom perché
accertino le eventuali ipotesi di incompatibilità o di conflitto di
interessi nella nomina di Paolo Savona a presidente della Consob, sia
rispetto alla carica di ministro per gli affari europei ricoperta
all’atto dell’approvazione della delibera preliminare del consiglio dei
ministri del 5 febbraio 2019, che rispetto ai pregressi incarichi di
amministratore e al suo ruolo nel fondo Euklid”. Lo dice il senatore
Luciano D’Alfonso, capogruppo del Pd nella Commissione Finanze.
“Con delibera 192 del 13 marzo – prosegue D’Alfonso – l’Anac ha
precisato che, nel caso in questione, sono l’Authority della concorrenza
e del mercato e l’Agcom a dover valutare l’incompatibilità o il
conflitto di interessi della nomina di Savona a presidente Consob
rispetto ai divieti contenuti nella legge 215/2004. Ha anche stabilito
la trasmissione a Consob di tutti gli atti sulla nomina per le
valutazioni del caso. Il sistema finanziario italiano ha bisogno di
un’attività di vigilanza non intermittente, ancorché condotta dalla
lunghissima esperienza del professor Savona, che sarebbe costretto per i
suoi diffusi interessi confliggenti ad essere discontinuo. Inoltre non
si possono escludere neanche eventuali profili di interesse penale, in
ragione del fatto che le informazioni di cui dispone Consob possono
essere di interesse delle realtà finanziarie cui Savona o non è estraneo
o non è stato estraneo negli ultimi due anni. Noi vogliamo un
presidente Consob libero da incompatibilità e conflitti di interesse e
soprattutto vogliamo una Consob liberata da ogni conflitto e per questo –
conclude D’Alfonso – abbiamo deciso di andare fino in fondo con questi
esposti”.