Al momento del suo insediamento (febbraio 2019) la Regione Abruzzo targata centrodestra ha ereditato 22,2 milioni di euro dalla giunta regionale di cui ero presidente per il comprensorio turistico della Majelletta. Sono passati 5 anni e nulla è stato fatto: restano i disagi per chi va a sciare sulle piste di Passolanciano passando dal versante pescarese e l’inerzia colpevole di un governo regionale che – avendo a disposizione un tesoretto – lo ha tenuto inutilizzato nelle casse dell’ente, senza pensare che quel capitale perde di valore anno dopo anno a causa dell’inflazione e dell’aumento dei costi dei materiali.
Questa la cronologia della vicenda:
- 19 aprile 2016: con delibera di giunta n. 229, nell!ambito del Masterplan la Regione Abruzzo approva la strategia di interventi operativi verificati su base progettuale per lo sviluppo e la crescita del territorio, con la quale vengono finanziati interventi per 20,2 milioni di euro sulle infrastrutture funzionali alla valorizzazione turistica delle stazioni invernali Passolanciano-Majelletta;
- 20 febbraio 2018: la giunta regionale individua come priorità, con delibera n. 83, il completamento e la valorizzazione dell!accesso pescarese al versante occidentale della Majella – passando per la S.P. 64 – per un importo ulteriore di 2 milioni di euro, che consente il collegamento del sistema termale di Caramanico con la Majella, finanziamento approvato dal CIPE con delibera n. 12 del 28 febbraio 2018;
- 23 febbraio 2019: si insedia il governo regionale di centrodestra e tutto si blocca;
- 30 gennaio 2022: iniziano le ovvie rimostranze degli amministratori del comprensorio in merito ai lavori mai partiti.
- 6 febbraio 2022: l’assessore regionale al turismo in scadenza dichiara che “i lavori saranno appaltati entro agosto di quest’anno”. Ovviamente non accade nulla;
- 28 marzo 2023: presento un’interrogazione a risposta in commissione al Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, al Ministro del Turismo e al Ministro della Cultura per sapere se ravvisino “l’urgenza di promuovere indirizzi cogenti al fine di velocizzare la messa a terra dei finanziamenti disponibili” per il comprensorio turistico di Passolanciano-Majelletta. Finora non c’è stata risposta: evidentemente i tre ministri interrogati non ravvisano alcuna necessità di accelerare l’avvio dei lavori. Per loro, il rilancio di quel tratto di Abruzzo può attendere.
Siamo a oggi. Come documentato da vari organi di stampa, anche nello scorso fine settimana si sono registrati pesanti disagi per chi ha scelto di andare sul comprensorio turistico di Passolanciano. E intanto 22,2 milioni di euro attendono da 59 mesi di essere trasformati in appalti per la messa in cantiere delle opere infrastrutturali.
Perché la Regione non fa partire i lavori? E’ così marginale il rilancio del turismo sulla Majella? Questi signori sanno che l’aumento dei prezzi dei materiali riduce la capacità realizzativa di quelle risorse mediamente del 20-25% ogni anno?
In attesa di avere risposte a queste domande – se mai ce ne saranno – i turisti continueranno a sopportare i disagi derivanti dall’inazione di una giunta incapace.