Ho tenuto oggi una conferenza stampa sul concorso per dirigente tecnico bandito dal Comune di Pescara e terminato con la bocciatura di tutti i candidati.
Con questa operazione verità assumo un’iniziativa a tutela dei 57 candidati bocciati. Un concorso è una risorsa della Pubblica amministrazione non solo per la stazione organizzativa che gestisce la procedura ma anche per l’intero ordinamento della Pubblica amministrazione che abbia esigenza di approvvigionamento di risorse umane.
Gli “autorevolissimi” i membri chiamati a selezionare il vincitore: un magistrato (il consigliere della Corte dei Conti Maria Concetta Carlotti), il direttore generale del Comune Pierluigi Carugno e il dirigente della Provincia di Pescara Marco Scorrano li ringrazio e ritengo che debbano essere lasciati in pace.
Ma come è potuto succedere che la selezione abbia generato il suo contrario? Forse più che cercare vincitori si sono cercati i bocciati attraverso il rovesciamento della missione stessa della selezione originaria. Ricordo un concorso svoltosi nel 1983 a Roma in cui la commissione chiedeva preliminarmente a ogni candidato quanto fosse profondo il lago della Duchessa, divenuto tristemente famoso nel 1978 perché si pensò che vi fosse stato gettato il cadavere di Aldo Moro, all’epoca prigioniero delle Brigate Rosse.
L’originalità è che alla selezione hanno partecipato figure qualificate, tra le quali il direttore del settore Lavori pubblici del Comune di Pescara, nominato tale dal sindaco con incarico fiduciario. La domanda è: come può conservare una responsabilità pubblica dopo questo esito? E quale sarà la reciprocità collaborativa tra lui, la giunta comunale e i membri della commissione giudicante? Forse sarebbe meglio inserirlo nella commissione selezionatrice. Sembra anche che l’esperto di lingua inglese presente durante la selezione sia stato nominato dopo aver espletato il suo compito, e non prima.
Faccio gli auguri a tutti i candidati, compreso il dirigente del settore, e ai legali che si occuperanno di questa materia. Con certezza il PIL dell’avvocatura non solo pescarese crescerà di almeno due punti percentuali.