105 mln in 10 anni: “Ora subito al lavoro nei tempi giusti”
PESCARA – Tutti i protagonisti del progetto di fusione della Nuova Pescara si sono ritrovati, stamattina, attorno al tavolo della mia Officina di via dei Marrucini per partecipare alla conferenza stampa sugli effetti straordinari dell’Emendamento “31.0.15”, che ho voluto fortemente e che è stato approvato all’unanimità lunedì scorso, in conseguenza del quale arriveranno 105 milioni, in 10 anni, per finanziare il cantiere della nuova grande Città Adriatica.
Assieme a me sono intervenuti : il promotore storico del referendum del 2014 Carlo Costantini, il Presidente del Consiglio comunale di Spoltore Lucio Matricciani, il Vicesindaco di Montesilvano Paolo Cilli, il Presidente della Commissione consiliare permanente Statuto e Regolamenti del Comune di Pescara Claudio Croce, il presidente della Commissione Statuto “Nuova Pescara” Enzo Fidanza e la portavoce del Circolo “Nuova Pescara” Francesca Carnoso.
Non si è trattato solo di un’occasione per esprimere soddisfazione per l’importante innovazione legislativa introdotta dall’emendamento, ma di una vera e propria prima riunione in diretta Facebook per concordare le prime mosse per condurre in porto il complesso progetto di fusione delle tre città nella sua giusta tempistica: La prima mossa – ho sottolineato – facciamola subito nello spogliatoio del cantiere: indossiamo tutti la tuta del lavoro e non perdiamo tempo. C’è da scongiurare quello che io chiamo il pericolo di Vanna Marchi e quello di Gian Burrasca: non si tratta né di rinviare per rinviare, come gli studenti che non studiano mai, e né di ingannare i cittadini, come farebbe una commercializzazione frettolosa del processo che porterebbe solo al suo fallimento.
Tutti i partecipanti, nei loro interventi, hanno convenuto che il primo intervento da cantierare sia quello del grande lavoro di allineamento delle tre diverse macchine comunali, ciascuna con la propria tradizione amministrativa, i propri regolamenti, i propri servizi, la propria pianta organica: un lavoro molto complesso di fusione e di accorpamento che richiede tempo. Ma un tempo giusto e non infinito.
Ma contemporaneamente c’è il lavoro, più squisitamente politico, di dare alla fusione un progetto e una visione che sappiano esaltare le vocazioni dei tre comuni perché nessuno, poi, possa fare confronti tra passato e presente arrivando a dire “stavamo meglio quando stavamo peggio”.Si tratta non di fare bene, ma di fare benissimo – ho ripetuto – andando in profondità, curando tutti i dettagli perché la città nuova non sia più in grado di generare tristezza, ma sia capace di funzionare per dare più opportunità, più modernità e più tempo propizio ai progetti di vita delle persone e delle imprese. E’ per questo che dico: il mio emendamento serva a far decollare una grande stagione di idee che sono una lampadina collettiva che chiama in causa tutti.
Ho assicurato, inoltre, che entro giugno arriverà anche l’altra norma molto attesa che consentirà ai consiglieri e al personale amministrativo dei tre comuni la partecipazione agli organi collegiali istituiti per l’iter di fusione.