Nonostante il perdurare del periodo emergenziale ancora in atto, la richiesta di intervento formulata agli inizi di marzo dall’Assessore regionale emerito Mario Mazzocca, quale attuale Capogruppo Consiliare di ‘Uniti per Caramanico’, al Ministro Franceschini ha ricevuto la massima attenzione, per dare concreta attuazione alla Delibera CIPE del 22 dicembre 2017, e per evitare che il ritardo accumulato e la mancata, sino ad oggi, adozione delle necessarie procedure giungano a causare ulteriori progressivi peggioramenti se non danni irreversibili alla Cattedrale di Santa Maria Maggiore in Caramanico Terme.
Si ricorda come nella notte tra il 19 e il 20 gennaio 2017 si è verificato un parziale cedimento del tetto della Cattedrale, presumibilmente a causa dell’azione congiunta di un enorme carico nevoso di quei giorni e dalle forti scosse di terremoto del 18 gennaio.
Nonostante un iniziale intervento tampone volto a scongiurare il crollo totale delle volte interne con l’installazione di puntelli a contrasto e un intervento di somma urgenza finanziato con 400mila euro dall’esecutivo regionale da me presieduto e di cui Mazzocca è stato un autorevole membro, il Comune di Caramanico Terme si sobbarcò l’onere di sostituirsi al MIBAC per realizzare la copertura provvisionale del monumento attuato a primavera inoltrata del 2018, l’opera di restauro e definitivo consolidamento ancora langue.
A seguito della decisione assunta dalla “Cabina di Regia” per la ricostruzione in data, evento al quale la Regione Abruzzo fu degnamente rappresentata dall’allora Sottosegretario alla Ricostruzione Mario Mazzocca, il 22 dicembre 2017 il CIPE deliberò l’approvazione del Programma Triennale MIBACT 2018-2020 per la tutela del patrimonio culturale abruzzese.
In quella occasione furono stanziati oltre 40 milioni di euro per il restauro di 52 edifici di culto, fra cui il finanziamento di 1,5 milioni di euro per i lavori di consolidamento e restauro della Chiesa Abbadiale di Caramanico.
«Purtroppo – interviene Mario Mazzocca -, da allora nulla o poco più è avvenuto. Dalle notizie assunte la Soprintendenza, quale soggetto attuatore, non ancora procede ad affidare l’incarico per la progettazione dell’intervento, procedura che dovrebbe essere avviata (si spera) entro il prossimo mese di giugno e concludersi nell’arco di 90 giorni. Poi bisognerà redigere il progetto nelle tre fasi di rito – preliminare, definitivo ed esecutivo – per poi procedere, una volta validate le tre fasi progettuali indicate, all’espletamento della gara per l’affidamento dei lavori. Procedure che, qualora non si verifichino altre criticità od ostacoli di sorta tutt’altro che imprevedibili, potranno concludersi nel secondo semestre del prossimo anno. Sono tempi biblici che il nostro monumento non si può più permettere. Per questo ed altro abbiamo interessato il Ministro Franceschini affinché con tutta la sua autorevolezza si faccia carico della problematica e con il quale a breve affronteremo direttamente la questione nella riedizione dell’incontro già previsto e poi non celebratosi a causa dell’insorgenza dell’emergenza sanitaria ancora in atto».