Ho preso la parola oggi nell’aula del Senato per far presente la situazione gravissima che si è verificata a Pescara e nelle altre città della costa adriatica centrale dopo il cataclisma di ieri.
Sono caduti chicchi di grandine come arance: tetti danneggiati, parabrezza e vetri sfondati, automobili sommerse nel parcheggio dell’ospedale di Pescara, persone ferite.
Occorrono misure urgenti che facciano in modo che la Presidenza del Consiglio, la Protezione Civile, Il Ministero dell’Interno e il Ministero della infrastrutture siano al fianco degli enti locali per gli interventi necessari a ripristinare la piena attività delle strutture che erogano servizi fondamentali come l’istruzione, la sanità e degli edifici del patrimonio pubblico, inclusi quelli dell’edilizia residenziale pubblica.
C’è bisogno di un’accelerazione nelle verifiche per accertare il nesso di causalità indispensabili per il riconoscimento della calamità, ma anche c’è bisogno di risorse aggiuntive immediate.
Corriamo il rischio, altrimenti, che occorrano anni per ottenere risorse che invece sono necessarie oggi e senza le quali sono a rischio i diritti di tanti nostri concittadini.