Questa mattina ho presentato un’interrogazione a risposta in commissione Cultura sull’Istituto
Alberghiero “Giovanni Marchitelli” di Villa Santa Maria.
L’atto di sindacato ispettivo è indirizzato al Ministro dell’Istruzione e del merito, al Ministro del
Lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle Imprese e del made in Italy, al Ministro per gli
Affari regionali e le autonomie per sapere quali iniziative intendano mettere in campo i ministeri
interrogati, per quanto di competenza:
- per attivare un confronto costruttivo con l’Ufficio Scolastico e la Regione Abruzzo per meglio comprendere anche gli effetti in ordine al recente deliberato dimensionamento dell’Istituto Alberghiero con l’I.C. di Quadri;
- per dotare l’Istituto Alberghiero di personale numericamente e professionalmente adeguato;
- per supportare l’Istituto in ogni iniziativa utile ad alimentare le iscrizioni e l’economia locale;
- per il rilancio sociale e culturale, in chiave eno-gastronomica, del territorio montano abruzzese.
L’Istituto Alberghiero “Giovanni Marchitelli” di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, venne istituito nell’anno scolastico 1939/40 come Regio Corso Superiore Biennale di Avviamento Professionale a tipo Commerciale Alberghiero e fu uno dei primi cinque in Italia. E’ nato in un piccolo centro, che, sin dal 1600, aveva visto intere generazioni cimentarsi con particolare predisposizione nel campo gastronomico e ristorativo spesso al servizio di case regnanti, famiglie nobiliari e grandi alberghi dei cinque continenti.
Per diversi decenni l’Istituto è stato il fiore all’occhiello di un intero territorio, i cuochi sono stati gli artefici di pranzi memorabili, alcuni chef sono stati al servizio di personaggi che hanno tessuto la tela della storia mondiale.
Purtroppo nel corso degli anni l’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria, non adeguatamente
supportato, è andato perdendo la sua naturale attrattiva, le iscrizioni sono drasticamente diminuite e oggi versa in una pessima situazione sia gestionale che formativa, anche a causa di personale non all’altezza. Da ultimo, la notizia che l’Istituto non ha concesso il placet per l’adesione ad un progetto UPI già finanziato, adducendo come motivazione la necessità di acquisire il parere di un collegio interno e di non aver avuto la disponibilità da parte del personale dipendente a partecipare
ad attività esterne all’Istituto.
Peraltro, l’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Abruzzo, nel corso delle attività di dimensionamento per l’anno scolastico 2025/2026 (DGR n. 782/ 26.11.2024), invece di tutelare questo Istituto scolastico montano , rintracciando soluzioni che possano consentirgli di conservare le proprie caratteristiche e la sua specifica fama internazionale, hanno ricompreso il Marchitelli
all’interno di un Istituto omnicomprensivo che dovrà includere anche i nove plessi scolastici attuali dell’Istituto Comprensivo di Quadri, che accolgono gli studenti dell’infanzia, della primaria e delle medie di 14 comuni. Hanno quindi creato, basandosi unicamente sulla esiguità dei numeri degli iscritti e della ridotta distanza dei centri coinvolti, un’istituzione scolastica con elevatissime difficoltà gestionali ed amministrative, derivanti soprattutto dalle diverse complessità e specificità, dalla somma del lavoro con meno personale, dalla profonda diversità del lavoro tra scuole del primo
ciclo e del secondo ciclo.
Tutto questo è avvenuto nella piena incoerenza con la “necessità di salvaguardare le specificità delle
istituzioni scolastiche situate nei comuni montani”, contenuta nella Legge 29 dicembre 2022, n. 197
(legge di bilancio 2023), nel decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla
legge 15 luglio 2011, n. 111, nel Decreto Interministeriale n. 127 del 30/06/2023 e nelle delibere della Giunta Regionale n. 681 del 17/10/2023 e n. 460 del 31/07/2023.
Di qui la necessità di presentare l’interrogazione, invocata dalla popolazione del comprensorio e
dalle istituzioni, tra cui il sindaco di Montelapiano e vicepresidente della Provincia di Chieti Arturo
Scopino, che in merito ha dichiarato: “La situazione è difficile: da un lato l’Istituto è oggetto di un
dimensionamento da parte della Regione nonostante la norma nazionale vietasse che scuole con queste caratteristiche fossero oggetto di tale provvedimento, e come Provincia impugneremo l’atto; dall’altro c’è un problema formativo e gestionale per il quale stiamo interloquendo con l’Ufficio scolastico provinciale per riportare. Dobbiamo assolutamente salvaguardare questa scuola”.