Oggi ho presentato un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il PNNR, al Ministro dell’Economia e delle Finanze e a tutti i Ministri titolari di Misure PNRR per sapere:

1) quali siano i motivi che ostacolano le richieste e quindi il trasferimento delle quote di finanziamento PNRR ai Comuni beneficiari;

2) quali siano i tempi entro i quali i finanziamenti possano essere effettivamente erogati.

Inoltre ho chiesto di:

3) sovrintendere all’attivazione e al corretto funzionamento dei canali di flusso di detti
finanziamenti;

4) di verificare se sia stato attivato un costante monitoraggio non solo della realizzazione delle opere, ma anche dei tempi di liquidazione degli importi erogati e da erogare, che evidenzi eventuali ritardi nei pagamenti e consenta di individuare subito le cause e le modalità per porvi rimedio.

Accade infatti che piccoli Comuni beneficiari di finanziamenti PNRR, pur avendo iniziato i lavori nei tempi stabiliti, proseguiti celermente senza alcuna problematica e realizzata l’intera opera, dopo l’anticipazione iniziale del finanziamento non riescano a richiedere e quindi a ottenere né ulteriori acconti né il saldo, e le ditte esecutrici da mesi
sono in attesa di essere liquidate per le fatture emesse.
Nonostante si tratti di lavori terminati, per i quali sono già stati trasmessi regolarmente dai tecnici incaricati i Certificati di Regolare Esecuzione controfirmati dalle ditte esecutrici, i Comuni non riescono a trovare nemmeno nel Ministero di riferimento un valido interlocutore. E’ il caso, ad esempio, del Comune di Cellino Attanasio in Abruzzo, il quale, non trovando le modalità applicative sul portale dedicato ai finanziamenti PNRR, si è rivolto al Ministero dell’Istruzione e del Merito ai sensi dell’art.8, comma 2, degli Accordi di Concessione, per conoscere le modalità per avere ulteriori acconti, e si è visto rispondere semplicemente, senza che venissero specificate né le motivazioni né le tempistiche, che era impossibile procedere alla richiesta di ulteriori acconti.

Se l’introduzione di misure di semplificazione per il contenimento della durata dei procedimenti amministrativi in tutti gli ambiti di interazione tra Pubblica amministrazione, privati cittadini e imprese è servita a velocizzare e snellire le procedure amministrative per giungere rapidamente all’approvazione ed esecuzione delle opere, non è possibile poi che le ditte esecutrici, che hanno concluso i lavori già da tempo, debbano attendere a lungo per vedersi liquidate le fatture emesse.
E’ evidente che i ritardati pagamenti mettono in seria difficoltà i piccoli Comuni che per adempiere sono costretti a ricorrere ad anticipazioni di cassa non sempre possibili o, altrimenti, sono costretti ad affrontare complicati contenziosi che li vedranno quasi certamente soccombenti, ma è altrettanto evidente il danno economico arrecato alle imprese. Queste sono soggette a sopportare un onere aggiuntivo costituito dal costo che devono sostenere per far fronte al gap che si viene a determinare tra il momento della liquidazione dei costi gestionali e quello dell’incasso del corrispettivo pattuito, per non parlare poi del fatto che si finisce con il colpire, principalmente e in maniera irreversibile, le piccole e medie imprese che rischiano di uscire definitivamente dal mercato.

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