Apprendiamo di pesanti critiche del direttore generale della ASL di Teramo, Maurizio Di Giosia,
alla Regione:
a) riferendosi al modus operandi adottato da Marsilio & soci per risanare il debito monstre di 122 milioni delle aziende sanitarie abruzzesi, Di Giosia lo definisce “penalizzante per il sistema sanitario della provincia di Teramo, privo di qualsiasi criterio di coerenza con i criteri assegnati invece dallo Stato alla Regione”.
b) non solo: il manager protesta per il fatto che dal 2015 al 2019 la ripartizione del Fondo sanitario
regionale sia stata effettuata in base al criterio della spesa storica, sostenendo così le ASL che chiudevano in perdita il bilancio, e che l’anno successivo vedevano aumentare l’assegnazione
regionale. “Dopo anni di tale divario tra i risultati delle ASL abruzzesi – ha spiegato il dg teramano –
a partire dall’anno 2020 sono stati assegnati i fondi in coerenza con il criterio della quota pro capite, ma a a differenza della ASL di Teramo, sono state le altre ASL che hanno beneficiato anche dei ripiani delle perdite”.
c) Di Giosia infine denuncia: “I nostri utili conseguiti sono stati destinati al ripiano delle perdite
delle altre aziende sanitarie”.
Alla luce di queste considerazioni duramente discordi con il coro regionale dei Vatuttobenisti,
sorgono spontanee alcune domande:
1) Di Giosia ha in mente una nuova collocazione?
2) pianifica forse un altro cambio di barba o una nuova pettinatura?
3) sono costretto a domande pubbliche poiché mi risulta impedito il contatto telefonico con lui, nonostante la grande abitudine colloquiale del nostro organismo telefonico orientatissimo, nel lunghissimo passato, alla confidenza istantanea. Pare che un barbiere, suggerendogli la modifica della pettinatura e del taglio della barba, abbia anche modificato la mappa comunicativa degli apparecchi telefonici. Evidentemente questo barbiere ha in antipatia Giustinella senza ragione.