Il 2 aprile scorso ho presentato un’interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio dei
ministri e al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) in merito al tracciato del raddoppio
della linea ferroviaria Pescara-Roma previsto nel territorio dei Comuni di Manoppello, Alanno,
Scafa, Chieti e Rosciano, per sapere se fossero a conoscenza delle ripercussioni negative sul
territorio del percorso ingegnerizzato da Italferr e dell’esistenza della proposta di un tracciato
alternativo costituito dalla “Variante plus”, dichiarato fattibile da RFI e condiviso dalla cittadinanza locale.


L’atto di sindacato ispettivo mirava anche a sapere se gli interrogati fossero a conoscenza di stringenti motivi tecnici e di sicurezza che hanno indotto la Regione Abruzzo ad abbandonare la proposta alternativa, non essendo condivisibile il fatto che solo il timore di perdere i finanziamenti per ritardi, peraltro non dipendenti dai cittadini stessi, li penalizzi in maniera così rilevante.


Oggi pomeriggio in commissione Trasporti ha risposto a nome del governo il sottosegretario del
MIT Tullio Ferrante, che ha evidenziato come la Variante plus avrebbe comportato una serie di
criticità: la realizzazione della stazione di Manoppello in sopraelevata, l’interferenza con la viabilità interportuale, il passaggio nella frazione Mulino nella quale i residenti sono contrari e un doppio passaggio sulla strada provinciale in territorio di Rosciano.


Trattasi di risposta omeopatica, che prova a razionalizzare il sentito dire, e che quindi non mi ha
soddisfatto. Ci sono temi che sono stati evitati: 80 abitazioni vengono demolite e la stessa fine è
prevista per due aziende con un notevole carico occupazionale. La Variante plus è stata abbandonata come un figlio illegittimo prima ancora che si facesse l’istruttoria. RFI ha mostrato interesse per questa alternativa, chi invece l’ha ignorata è Italferr, e sarebbe giusto capirne il motivo. La Variante plus corrisponde ad un bisogno reale di ferroviarizzazione di qualità e consegue il consenso della popolazione locale.

Ci sono risorse che non si dovevano perdere, quelle del PNRR, che invece sono state dirottate altrove e restituite solo in minima parte attraverso il Fondo di sviluppo e coesione. Quello che sta accadendo attorno al raddoppio della Roma-Pescara è surreale ma noi siamo e resteremo impegnati a far sì che il collegamento si faccia con il minor impatto possibile sull’abitato interessato dal percorso.


Allego la triplice cartacea poiché sono interessato a far valutare la non risposta. Mi fa pensare ad
una risposta progettata per non rispondere, come la gestione delle riunioni a tre quarti che abbiamo
sopportato durante la fase del dibattito pubblico. In sostanza si sta tavvizzando la ferrovia Roma-Pescara.

Presenterò nuovamente iniziativa di sindacato ispettivo in Aula poiché ho avuto la sensazione che
sia andata in onda la centrale delle risposte prefabbricate imparentata con Chat Gpt.
Se si fosse ascoltata la ripetuta evidenza sottolineata a più riprese dalle comunità di cittadini
portatrici di interessi legittimi avremmo risparmiato tempo, risorse e cantieri sbagliati che presto si
mostreranno in tutta la propria problematicità. Alla fine avremo desertificazioni invasive causate da
un percorso ferroviario che toglierà vita e spazi alle nostre comunità che da trenta anni aspettavano
un progetto di qualità per un cantiere a regola d’arte. Bastava comporre con onestà intellettuale gli elementi emersi e utilizzare in maniera appropriata i poteri notevoli insediati con i vantati commissari extra ordinem.

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