Dal 7 marzo 2024 sul sito web del Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della presidenza del Consiglio dei ministri c’è la mappa interattiva della “Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027”, lo strumento che definisce con precisione metrica quali aree del Paese hanno diritto a vantaggi economici e fiscali e in quale misura. La decisione finale dell’Unione Europea era arrivata il 18 dicembre 2023. Subito dopo in Abruzzo è arrivato il tempo dei braccialetti e delle collanine.
Osservando il particolare della città di Pescara, si nota che la zonizzazione del territorio comunale
presenta evidenti e curiose anomalie.
Ad esempio: il lato nord di via Leopoldo Muzi è incluso negli aiuti, il lato sud no. Stessa cosa per viale Regina Margherita: i fortunati sul marciapiede est, gli
sfigati su quello opposto. Se un’azienda è situata sul lato mare di via Nicola Fabrizi può accedere ai
vantaggi previsti dalla legge, non così se si trova sul lato monte. Chi ha un’attività su via Amerigo
Vespucci deve sperare di trovarsi al numero civico giusto, perché la strada è suddivisa in ben 5 segmenti: un metro in più o in meno può fare la differenza tra chi ha diritto ai benefici e chi no.
In sintesi: la Carta degli aiuti calata su Pescara sembra pensata da un legislatore ubriaco e in vena di
scherzi, che ha escluso due terzi della città.
Mi sorgono spontanei alcuni quesiti:
1) Chi ha deciso di balcanizzare la città?
2) Cosa è successo, perché è successo, con quali criteri, chi c’è dietro?
3) Il 3 novembre 2021, giorno in cui la giunta regionale con la delibera n. 696 ha approvato questa
suddivisione del territorio, erano ancora in corso i festeggiamenti per Halloween e qualcuno ha
esagerato con le gozzoviglie?
4) Quando capiremo cosa è accaduto, si scoprirà che molti cittadini di Pescara sono stati danneggiati da questa impostazione. Se l’avessero saputa il 7 marzo 2024, cosa avrebbero pensato i pescaresi di questa vicenda? Si sarebbero comportati di conseguenza?
5) I cittadini che hanno la propria attività nei due terzi di territorio escluso dagli aiuti, lo hanno saputo? E quelli beneficiari di aiuti, hanno forse il doppio cognome?
Spero che ci sia una spiegazione, e la chiederò presto in una conferenza stampa, augurandomi che
nel frattempo qualcuno si assuma la responsabilità di questa (s)partizione.
QUI SOTTO LA CARTA DEGLI AIUTI LOCALIZZATA SU PESCARA: