Questa mattina la prof.ssa Paola De Sanctis Ricciardone, discendente della famiglia gentilizia che fece costruire palazzo De Sanctis a Lettomanoppello, ha consegnato nelle mie mani la bandiera dell’Italia cucita dalla sua prozia Dorinda De Sanctis in occasione della visita a Chieti del re Vittorio Emanuele II il 18 ottobre 1860.
La donazione ha rappresentato il culmine della visita istituzionale che si è tenuta a Lettomanoppello e a Chieti, nei due palazzi edificati dagli avi di Paola De Sanctis Ricciardone. Nel borgo della Maiella la docente – che oggi vive a Roma – è stata accolta dal sindaco Simone Romano D’Alfonso, dalla presidente della costituenda Fondazione Palazzo De Sanctis Silvia Elena Di Donato, dall’esperta di storia locale Sandra De Felice e dal comandante della stazione dei Carabinieri Mauro Chiavaroli.
La visita è poi proseguita a Chieti, insieme al sindaco Diego Ferrara, al vicesindaco Paolo De Cesare e al presidente del Consiglio comunale Luigi Febo.
Ringrazio molto la prof.ssa De Sanctis Ricciardone per aver accolto la mia richiesta istituzionale di ricevere per uso collettivo, educativo e di coltivazione della memoria la bandiera italiana tricolore con lo stemma sabaudo che la sorella del nonno di suo nonno, signora Dorinda, protagonista dell’accoglienza del re Vittorio Emanuele nella città di Chieti il 18 ottobre 1860, cucì e fece sventolare dal proprio balcone in segno di saluto per il re, per l’Italia in cammino e per le ragioni del territorio, quale rappresentazione del sentimento patriottico che aveva dentro il suo animo e che testimoniava con pieno convincimento. Quella bandiera verrà collocata nello spazio dedicato all’on. Giovanni De Sanctis all’interno di palazzo De Sanctis a Lettomanoppello.
Coinvolgeremo la soprintendenza per fare sì che la conservazione sia la migliore possibile e con i materiali più adatti. Faremo in modo che sia accompagnata da didascalia, utilizzando la tecnologia migliore e la bravura che una guida professionale, ivi stabilita, offrirà quotidianamente a studenti e turisti. L’obiettivo è di sistemare all’interno dell’edificio e nelle sue immediate prospicienze un giacimento di elementi che provengano dalla storia e che facilitino la memoria e l’identificazione collettiva in linea con quanto stabilito dal Ministero della Cultura con il decreto numero 10 del 22 febbraio 2024.
Al termine della visita, la prof.ssa De Sanctis Ricciardone ha commentato: “Credo che la sede di palazzo De Sanctis a Lettomanoppello sia la dimora più consona per la bandiera, in quanto luogo pubblico con finalità istituzionali che la possano rendere fruibile a una platea ampia di studenti, visitatori, studiosi e cultori della storia patria. Ho piena fiducia che la possiate conservare e valorizzare come un prezioso bene museale, accanto ad altri cimeli di storia locale. Mio padre, nonostante fosse di Chieti, mi diceva sempre di ricordare che la nostra famiglia aveva in realtà le sue radici a Lettomanoppello. Spero con la mia donazione di aver rispettato anche quel suo monito”.