IL CASO DELL’AZIENDA SANITARIA TEATINA

Cominciano a vedersi i frutti amari della politica sanitaria del centrodestra:


1) ieri, in un incontro con i vertici dell’università “G. D’Annunzio”, il direttore generale della ASL
teatina Thomas Schael ha preannunciato il taglio della spesa farmaceutica e dei dispositivi sanitari.


2) nelle medesime ore, lo stesso Schael informava i sindaci della Costa dei Trabocchi che quest’estate non sarà attivato il servizio di ambulanza per la guardia medica turistica su tutto il litorale e nel centro di Palena.


3) come se non bastasse, per sabato mattina è convocata una riunione nella sede dell’azienda
sanitaria di Chieti per discutere con i medici di base e i dirigenti della struttura del piano di rientro
previsto dalla legge regionale n. 9 del 23 maggio scorso: ciò significa altri tagli, in quanto la norma
stabilisce che per ovviare al debito monstre delle ASL abruzzesi (122 milioni al 31 dicembre 2023,
che nel frattempo sono aumentati) si devono ridurre le spese di 18,9 milioni quest’anno, 17,8
milioni l’anno prossimo e 17,8 milioni nel 2026.


4) a questo punto sarebbe il caso di trasformare i 18 milioni di euro elargiti a fine dicembre dal
Consiglio regionale a vari soggetti sotto forma di braccialetti e collanine in cespiti per la salute dei
cittadini. I direttori generali delle ASL e i sindaci dei comitati ristretti chiedano di convertire in
risorse per la sanità i fondi sparpagliati nelle piazze abruzzesi dai piazzisti elettorali, senza tagliare
ulteriormente la malandata sanità regionale.

Il Messaggero

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