Presenterò un’interrogazione parlamentare sul caso della scuola media di Castelvecchio Subequo,
dove dal prossimo settembre dovrebbe partire una pluriclasse comprendente la prima e la terza
media. Una decisione che la dirigente scolastica è stata costretta a prendere a causa del numero
ridotto di alunni iscritti: 6 in prima, 16 in seconda e 12 in terza.

Il problema sta a monte: la norma prevede un minimo di iscrizioni, ma non si può equiparare un
territorio montano a quello di una città in pianura, dunque occorre una modifica legislativa per
introdurre una deroga a favore delle aree interne. Ed è proprio su questo punto che mi impegnerò
attraverso un atto di sindacato ispettivo che – partendo dal caso particolare – accenda un faro su un
tema che è di carattere nazionale.

E’ impensabile infatti riunire in un’unica classe ragazzi che sono appena entrati nella scuola secondaria di primo grado e altri che ne stanno uscendo. Questo equivale a stravolgere i programmi scolastici e imporre una coabitazione forzata tra fasce di età che hanno esigenze molto diverse.

Bene hanno fatto i familiari degli studenti e i sindaci della Valle Subequana a levare la loro voce per
far sentire il loro malcontento verso una situazione che non può assolutamente restare così. Le aree
interne meritano un’attenzione particolare, non possono essere trattate alla stessa stregua delle
comunità metropolitane. Noi saremo al loro fianco affinché non siano considerate “un mondo a
parte”.

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