Il deputato Guerino Testa, da sempre attento all’estetica, agli ornamenti e agli orpelli rende noto di aver presentato una proposta di legge per “dotare di fascia tricolore o altro elemento distintivo da individuare” anche i presidenti delle Regioni e dei Consigli regionali.
Sembra che con tale decisione abbia prestato il suo sperimentato orecchio alle voci di moltitudini provenienti da ogni territorio d’Italia sulla soglia di casa del deputato meloniano il quale, prendendo in carico su di sé tale urgentissima necessità, ha firmato con senso di responsabilità l’emendamento in questione.
Né si è lasciato intimorire dal fatto che, dopo la riforma del titolo V della Costituzione, le Regioni siano del tutto autonome anche su questi aspetti protocollari, come dimostrano le leggi regionali su questi temi approvate in giro per l’Italia.
Sia come sia, il buon Testa non s’è fatto condizionare dal rischio di un conflitto di attribuzione costituzionale. L’urgenza del tema prevale su tutto, anche su una sanità allo sbando, un debito pubblico fuori controllo e 78mila persone indigenti in più rispetto a un anno fa. Il Guerin giulivo, forse anche per nascondere le imporbabili cravatte del rieletto Marsilio, pensa bene di occuparsi prioritariamente delle fasce tricolori per le Regioni. “Fasce, a noi!” questo grido avrebbe salutato la sua proposta nel gruppo meloniano della Camera.
Immaginiamo anche che non mancherà di rievocare questa riforma nel suo bilancio di fine legislatura, che sarà diffuso in milioni di copie figurative a opera di una primaria agenzia di comunicazione: “…e solo grazie a me i presidenti delle Regioni hanno ottenuto l’onore della fascia”. Un autentico merito da intestarsi e da raccontare ai nipotini nel tempo che verrà. Chissà che non voglia osare ancora di più prevedendo un’idonea sciarpa o collare anche per i Presidenti emeriti di Regione e di Consiglio regionale. La riconoscenza sarebbe ancora più meritata.
Qualora, poi, dovesse restargli ancora un po’ di tempo a disposizione, chiediamo all’on. Testa di impegnarsi anche per la sua regione, nel senso di territorio e non solo di istituzione: casomai l’avesse scordato, è stato eletto in Abruzzo, anche se finora non se ne è accorto nessuno.