L’aeroporto d’Abruzzo perde anche il volo per Varsavia, che la Regione aveva annunciato tra i collegamenti riconfermati nella presentazione della stagione estiva 2024 svoltasi a gennaio, e vede una drastica riduzione per quello diretto a Barcellona (Girona), che dal 31 marzo al 2 giugno resterà operativo soltanto di domenica.
Si sa: passate le feste, gabbato il santo. E così, finita la cuccagna elettorale, si scopre la dura realtà fatta di tagli alle frequenze e cessazioni dei collegamenti: mentre è ancora aperta la ferita per la perdita del volo per Milano Linate – terminato a luglio scorso – ora si apprende della dismissione della rotta per la capitale polacca e del taglio a quella per la Spagna.
Come è possibile che un collegamento venga annunciato in pompa magna a gennaio e poi tolto alla chetichella due mesi più tardi?
E come mai il cantiere per l’allungamento della pista dell’aeroporto, sbandierato a inizio febbraio con tanto di photo opportunity con la pala in mano, è stato aperto e subito richiuso?
Aspettiamo risposte dal presidente riconfermato, se mai ce ne saranno.
Intanto, con l’abbandono di Ita e Volotea, ormai sono rimaste soltanto tre le compagnie che volano da Pescara (Ryanair, Luxair e Wizz) mentre le “nuove” rotte per la primavera-estate 2024 sono le stesse del 2023 (tranne Varsavia) e le frequenze dei voli per Torino e Bergamo sono state ridotte: il collegamento con il Piemonte è attivo soltanto da giugno a settembre; mentre dal 31 marzo gli operativi per la Lombardia perdono il volo serale nel weekend (venerdì, domenica e lunedì). Ridotte rispetto all’anno scorso anche quelle per Dusseldorf, Malta e Memmingen.
Con questo andazzo, è matematico che il numero dei passeggeri stia diminuendo: -8,3% a novembre, -7,3% a dicembre e -6,3% a gennaio (dati Assaeroporti). Qualcuno dalle parti di palazzo Silone a gennaio 2025 avrebbe voluto festeggiare il milione di transiti, e invece sarà già tanto riuscire a confermare le cifre del 2023.