Giorgia Meloni annuncia risorse per la velocizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma stanziate dal Cipess ma non dice che quei fondi sono soltanto una parte dei soldi che furono tolti all’Abruzzo dal suo governo nell’estate scorsa: tra giugno e luglio 2023 l’esecutivo nazionale si è ripreso 1 miliardo 465 milioni 170mila euro, ora ci restituiscono 720 milioni ma voglio ricordare alla premier due cose:
1) mancano ancora 745 milioni per completare la restituzione dei fondi tagliati l’anno scorso;
2) mancano ancora 5 miliardi 585 milioni per completare il finanziamento dell’intera opera, il cui costo complessivo ammonta a 6 miliardi 305 milioni.
C’è poi un aspetto etico di tutta questa vicenda. Dal suo insediamento (ottobre 2022) il governo Meloni ha solo tagliato risorse per l’Abruzzo:
1) nell’ultima Legge di bilancio ben 350 milioni – 150 nel 2024 e 200 nel 2025 – sono “volati”
dall’alta velocità sulla linea ferroviaria adriatica a quella sulla tratta Milano-Genova;
2) la revisione del PNRR effettuata dal governo Meloni e approvata dall’UE a fine novembre 2023
ha tolto all’Abruzzo 555,4 milioni di euro, annullando ben 1.861 progetti.
E’ squallido dare le elemosina con una mano mentre si è abbondantemente preso con l’altra. L’esecutivo di centrodestra fa il gioco delle tre carte e la giunta regionale in scadenza subisce in silenzio. Con Luciano D’Amico al timone della Regione Abruzzo non saremo più gli abitanti di Fontamara.