Con l’Accordo sui Fondi di sviluppo e coesione (FSC) firmato il 7 febbraio scorso, il governo ha dato all’Abruzzo 241 milioni di euro in meno rispetto a quanto fece il governo Renzi con il Masterplan del 2016. E’ il dato più eclatante che emerge comparando i due documenti, e se a quest’ultimo si aggiunge anche l’Addendum firmato pochi mesi dopo – che conteneva altri 254,1 milioni per il lavoro – il divario sale a 468 milioni.
Dunque il tanto decantato “governo Meloni amico dell’Abruzzo” esiste solo nella narrazione del centrodestra: un’altra delle mille bolle dei marsiliesi.
Il confronto tra i due programmi di investimento (si veda la tabella sotto) rivela che nel 2016 l’Abruzzo ebbe dal governo di centrosinistra 1.498.622.720 euro a fronte dei 1.257.403.209 assegnati dall’esecutivo Meloni pochi giorni fa. La differenza non è da poco: mancano 241.219.511 euro, che la premier ha preferito destinare altrove.
Guardando ad alcune voci di settore, si scopre che:
1) per le infrastrutture il Masterplan conteneva 609.450.000 euro mentre l’Accordo (sotto la voce Trasporti e mobilità) si ferma a 398.774.140 (-210.675.860 euro).
2) Quanto all’ambiente – che comprende anche la difesa del suolo – il governo di centrosinistra aveva previsto 477.032.720 euro mentre l’esecutivo attuale ne ha concessi soltanto 372.289.577 (-104.743.143 euro).
3) In materia di cultura e turismo, nel 2016 sono arrivati 254.835.000 euro mentre oggi la Regione può disporre soltanto di 66.038.855 euro (-188.796.145 euro).
4) L’Abruzzo perde fondi anche per lo sviluppo economico, che passa da 157.305.000 euro ai 115.942.060 ottenuti sommando gli attuali comparti di ricerca e innovazione, digitalizzazione e competitività delle imprese (-41.362.940); la cifra del 2024 però è “drogata” dai 20.058.000 euro derivanti dal PNRR, che ovviamente nel 2016 non esisteva. Inoltre la giunta regionale da me presieduta ha potuto contare anche sull’Addendum al Masterplan (delibera n. 501 del 21 luglio 2016) che conteneva altri 254 milioni per lo sviluppo e il lavoro.
Una caratteristica dell’Accordo targato Meloni-Marsilio è il numero abnorme di interventi (379 rispetto ai 77 del Masterplan) a fronte di una cifra minore da investire. Questo significa disperdere le risorse in troppi rivoli: si conferma così la tipica visione “a pioggia” del centrodestra, che preferisce distribuire tante piccole mance piuttosto che organizzare una programmazione di alto livello.
Davanti a questi numeri veritieri e impietosi la favola del “governo Meloni amico dell’Abruzzo” esplode come le bolle di sapone tanto care al presidente della giunta regionale in scadenza: almeno quelle non fanno danni, al contrario di certi amministratori incapaci.
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