La gestione dell’aeroporto d’Abruzzo da parte della Regione produce continui disastri grazie alla distrazione – o forse andrebbe chiamata disattenzione – di chi dovrebbe curarsene. Ultimo in ordine di tempo è un fatto che si tramuta in prova adamantina di superficialità e, soprattutto, spreco di risorse pubbliche.
Infatti la Saga ha perso 2 milioni di euro per la pavimentazione del raccordo tra l’attuale pista e gli hangar degli enti di Stato perché non è riuscita a formalizzare l’Obbligazione Giuridicamente Vincolante entro il 31 dicembre 2022, e la perdita è lievitata a 3 milioni nel Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 a causa dell’aumento dei prezzi. In pratica, soldi della collettività buttati al vento perché non si è riusciti a completare l’iter burocratico previsto dalla normativa per poter utilizzare i finanziamenti.
Questo presidente di giunta regionale – fortunatamente in scadenza – quando si parla di aeroporto (e non solo) vive di fumo negli occhi:
- con la pala in mano inaugura il cantiere per l’allungamento della pista ma non dice che ci ha messo 5 lunghissimi anni per aprirlo quando avrebbe potuto farlo molto prima, visto che le risorse le aveva stanziate sin dal 2016 il governo regionale da me presieduto;
- in veste di aviatore presenta le “nuove” rotte per la primavera-estate 2024 ma non dice che sono le stesse del 2023 e soprattutto che le frequenze dei voli per Bergamo e Torino sono state ridotte;
- brinda al record di passeggeri ma non dice che c’è stato un calo dei flussi a novembre
(-8,3%) e dicembre (-7,3%) a causa dello stop ai voli per Torino e Milano Linate, e che con l’abbandono di Ita e Volotea ormai sono rimaste soltanto tre compagnie a volare da Pescara.
Che fine faranno i 3 miliardi di euro che la Regione ha in pancia dal 2021 e che sono rimasti in frigorifero fino ad oggi e che dovranno essere rendicontati entro il 2027? Sono risorse che potevano disporre di 7 anni per fare bene tutto a regola d’arte e adesso abbiamo perso la metà del tempo, correndo il rischio che ridiventi la solita pacchia dei contributi a zonzo senza capacità di promozione territoriale.
I soldi persi per l’aeroporto sono l’anticipo di una pigrizia desolante. Visti i risultati, l’auspicio è che il 10 marzo gli abruzzesi regalino a questa giunta regionale un biglietto di sola andata per qualche meta vacanziera: Marsilio e soci potranno così rilassarsi mentre Luciano D’Amico addrizzerà le sorti di una regione negletta per 60 interminabili mesi.