“Per restare competitiva Atessa deve avere due cose: poter navigare nel mare profondo del Mediterraneo attraverso le infrastrutture portuali e ferroviarie. Queste cose servono per poter mantenere efficiente questa fabbrica”: le parole che l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha pronunciato qualche giorno fa durante la sua visita alla ex Sevel, suonano come una sveglia per la Regione Abruzzo, che in questi 5 anni non ha fatto nulla sotto questo profilo. Tavares ha poi ribadito che “per esportare servono porti efficienti”, ma se le risorse vengono destinate al ritiro del Napoli calcio o alle sovvenzioni a pioggia, ci vorrà parecchio tempo per vedere qualche risultato.
Vale la pena ricordare che nell’ottobre del 2013 Sergio Marchionne – in qualità di a.d. di Fiat – venne in Abruzzo e formulò una serie di richieste per potenziare il comparto industriale della Val di Sangro. Pochi mesi dopo venni eletto alla presidenza della Regione e diedi concreta attuazione a tutto quello che lui aveva chiesto: la cantierizzazione per il completamento della Fondovalle Sangro, la Zes e il potenziamento della copertura digitale. Stanziammo anche copiose risorse del Masterplan per rendere più competitivi i porti del Chietino: 15 milioni per il collegamento tra il porto di Vasto, la rete ferroviaria e la zona industriale, mentre per il porto di Ortona furono previsti 1,7 milioni per il completamento delle infrastrutture ferroviarie a servizio dello scalo, 2 milioni per il collegamento con l’A14 e 40,5 milioni per interventi fondamentali quali il dragaggio e il completamento della diga sud.
Per quanto riguarda gli interventi specifici sul polo Stellantis, prevedemmo 5,5 milioni per l’ampliamento della piastra logistica intermodale nella zona industriale della Val di Sangro e la realizzazione di fabbricati ad uso alla stazione di Saletti. Nell’aprile scorso, insieme al sindaco di Paglieta Ernesto Graziani, abbiamo fatto un sopralluogo proprio alla piastra logistica. E’ emerso con chiarezza che l’opera deve essere completata e che serve almeno un milione di euro. Se si fosse fatto tutto per bene e ci fosse stato il giusto livello di sovrintendenza da parte del direttore della divisione ferroviaria di TUA, Enrico Dolfi, probabilmente si potevano utilizzare anche le risorse del DL Aiuti, che permetteva a tutte le stazioni appaltanti d’Italia di fare domanda per ottenere fondi che compensassero l’aumento dei prezzi. Ma ciò non è avvenuto.
Ovviamente in nove mesi non è cambiato nulla, è rimasto solo Dolfi, collocato nel suo ruolo dalla giunta regionale più inefficiente della storia d’Abruzzo, incapace di spendere le risorse che noi gli avevamo lasciato: vale per Saletti come per Passolanciano, cui Marsilio & soci hanno preferito il Napoli calcio.