La Regione ha 3 miliardi di euro che devono essere cantierati e rendicontati entro il 31 dicembre 2027. Abbiamo meno di 36 mesi per proceduralizzare, cantierare e rendicontare all’UE e allo Stato ciò che realizzeremo con queste risorse: non ce la faremo perché si è perso troppo tempo dal 2021 a oggi. Con questa iniziativa rastrelliamo le idee principali per consentire alla provincia di Pescara – accanto alle altre – di fare da traino dell’agenda delle priorità della Regione.
Dobbiamo declinare il ruolo della Nuova Pescara coniugandola con la collina di Pianella e Cepagatti, con la città vestina che ruota tra Loreto, Penne e Farindola, e con la città della Majella, che è quella del bacino minerario. Poi dobbiamo concludere la riqualificazione dei fiumi – il Pescara e il Saline – e fare in modo che in questa provincia sia facile venirci e ripartire con l’aeroporto, che deve raddoppiare unendo quello civile e quello militare, magari facendo da hub per i grandi vettori dell’economia digitale (penso ad Ali Baba, ad Amazon e alle Poste). Quanto al porto di Pescara, occorre impiegare tutte le risorse che abbiamo assegnato: ora bisogna appaltare affinché la città possa contare su uno scalo efficace.
E poi ancora, dobbiamo spostare le carceri, liberando lo spazio che occupano attualmente; bisogna specializzare la nostra università sull’Intelligenza Artificiale. L’agenda della Regione è fondamentale per la sua dotazione di risorse e per i suoi poteri di dialogo sia con lo Stato che con l’UE.
D’Amico batte il presidente in scadenza senza difficoltà, noi dobbiamo aiutare il lavoro delle liste e dei candidati. D’Amico ha fatto benissimo all’università di Teramo e alla T.U.A., per attrezzatura culturale e competenza è di gran lunga il candidato presidente migliore. La giunta regionale in scadenza ha triturato decine di milioni in operazioni clientelari che adesso stanno avvantaggiando i candidati del centrodestra, noi dobbiamo far capire qual è l’Abruzzo nuovo che vogliamo costruire, e oggi stiamo dando un contributo.