Nella rete viaria abruzzese esiste una strada fantasma: la Mare-Monti, ovvero la strada di collegamento veloce tra la costa e l’area vestina. Un’infrastruttura progettata e finanziata nella seconda metà degli anni Novanta, quando ero presidente della Provincia di Pescara, ma tuttora inspiegabilmente insabbiata nei cassetti della Regione Abruzzo. I presupposti tecnici e finanziari per aprire subito il cantiere ci sono tutti, ma il presidente in scadenza Marsilio fa finta di niente e preferisce dedicarsi a incombenze più modaiole.
A dire il vero i lavori erano iniziati nel 2000, ma un’inchiesta avviata dalla procura di Pescara nel 2008 li ha bloccati. Esperiti tutti i gradi di giudizio, tra il 2018 e il 2022 tutti gli imputati – tra cui il sottoscritto – sono stati assolti con formula piena.
Si tratta di un progetto cui ho sempre dedicato grande attenzione: con due delibere della giunta regionale di cui sono stato presidente – la n. 470 del 2014 e la n. 310 del 2015 – abbiamo ribadito l’importanza dell’arteria, qualificata “ad alta priorità” e “fondamentale”. Con un’altra delibera, la n. 229 del 2016, abbiamo approvato l’adeguamento del piano altimetrico del tratto tra contrada Blanzano nel Comune di Penne e contrada Passo Cordone nel Comune di Loreto Aprutino (2° tratto funzionale) per un importo di 36 milioni di euro. Sempre nel 2016, con la delibera n. 402 abbiamo individuato l’Anas come soggetto attuatore e il CIPE ha assegnato le risorse a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2014-2020.
Il processo è terminato a giugno del 2022 e i lavori possono essere riavviati. Ma la Regione targata centrodestra, invece di far partire il cantiere, nel 2019 ha scippato quasi 7 milioni dei 36 complessivi dedicati al progetto per finanziare altre iniziative.
Quei fondi verranno restituiti all’opera? Oppure Marsilio ha deciso che gli abruzzesi devono fare a meno di questo collegamento? Nella speranza che il presidente in scadenza risolva la sua sindrome della strada fantasma, aspettiamo fiduciosi le risposte a queste domande.