In quali acque andrà a nuotare il tuffatore Marsilio, adesso che Le Naiadi sono state nuovamente chiuse a causa dell’annullamento dell’aggiudicazione alla società Club Aquatico della gara di appalto per la gestione, disposto dall’Arecom in autotutela?
Glielo suggeriamo noi: quelle del Mare della Vergogna, le uniche che gli consentono un sano bagno di umiltà dopo tutte le fanfaronate sparate negli ultimi mesi a proposito della riapertura del complesso sportivo.
Può portare con sé tutti quegli esponenti del centrodestra che hanno fatto stolida eco alle sue esternazioni mentre si stagliava all’orizzonte, sempre più chiara come un iceberg davanti al Titanic, la certezza che la gara esperita dalla Regione facesse – è proprio il caso di dire – acqua da tutte le parti. Sorda a qualsiasi richiamo, la maggioranza regionale di centrodestra ha voluto insistere con asinina ostinazione nel suo disegno, pensando di poter risolvere con una gioco di prestigio quello che invece era un percorso con regole precise da seguire.
La giunta che governa la città di Pescara non è stata da meno: dopo aver disatteso la risoluzione adottata dal Consiglio comunale nel 2021, nella quale si chiedeva al sindaco di prendere in carico la struttura per risanarla con i fondi del PNRR, il centrodestra pescarese si è appiattito sui desiderata della Regione, limitandosi a fare da spettatore plaudente alle decisioni prese da altri.
Quando noi segnalavamo le irregolarità insite nella procedura, le uniche risposte avute dai marsiliesi sono state di scherno o di indifferenza. C’è voluto l’intervento della Procura per mettere la parola “fine” ad un’aggiudicazione piena di ombre e ricca di opacità.
Suggerisco al presidente-tuffatore in scadenza di nominare il consigliere regionale Antonio Blasioli commissario per tutti i pasticci dell’ultimo anno, mettendo da parte le serraioccate e i suggeritori occulti, nonché i comunicatori costosi e acchiapponi.