Il Bell’Addormentato Marco Marsilio, dopo un tuffo di pancia nelle freschissime acque della piscina Le Naiadi, si desta e si ricorda che nell’Abruzzo meridionale c’è il cantiere più importante della regione: quello della Fondovalle Sangro.
Giova ricordare che quest’arteria stradale collega il Tirreno all’Adriatico dando agevolazione alle esigenze della trasportistica che arriva dalla Val di Sangro, il più grande distretto produttivo d’Abruzzo. Al momento è invalidata da un’interruzione, per bypassare la quale i veicoli sono costretti ad un giro impervio ed estenuante di circa 9 km sull’ex SS 558. Di qui la necessità – che avevamo ben chiara durante gli anni passati alla guida della Regione – di completare il tracciato. Questo il computo delle risorse – per reperire la quali vi fu un grande ruolo della giunta regionale da me presieduta – che permisero di avviare l’appalto e cantierare i lavori:
Masterplan (fondi regionali stanziati dalla Regione Abruzzo): 78 milioni
Decreto Sblocca Italia 2014: 62 milioni
Legge stabilità 2013: 30 milioni
Legge 388 del 2000: 20,4 milioni
TOTALE: 190,4 milioni
Al contrario della governance regionale attuale, noi seguimmo passo dopo passo tutto l’iter dei pareri e riuscimmo in tempi record a consegnare i lavori alla ditta vincitrice dell’appalto nel febbraio del 2018. Il completamento dell’opera era previsto per il 2022.
Purtroppo il cantiere è rimasto fermo a lungo poiché è stata trovata una sacca di metano profonda duemila metri, inoltre i costi sono lievitati notevolmente ed è stata necessaria una perizia di variante suppletiva.
Adesso i lavori sono ripresi ma la fine dell’opera è slittata al 2027 (se tutto va bene). Avremmo voluto che sulla Fondovalle Sangro ci fosse stato lo stesso impegno profuso per avere il Napoli calcio a Castel di Sangro: dobbiamo constatare che non è così, e che a distanza di quasi 6 anni dall’inizio dei lavori siamo ancora in mezzo al guado.
Verrebbe quasi da pensare che Marsilio non porti fortuna alle infrastrutture abruzzesi (si pensi allo stallo della linea ferroviaria Roma-Pescara e al lento decadimento dell’aeroporto), resta solo da augurarsi che non sia così o che se ne torni presto a Roma.
Ma soprattutto: dov’è l’equivalente della Fondovalle Sangro per la Regione guidata dal centrodestra? Dov’è l’opera pensata, progettata e finanziata con quasi 200 milioni di euro da questo governo regionale? Cos’hanno fatto i marsiliesi in questi 55 mesi, qual è la loro opera-simbolo? Governare non è panzanare sull’acqua dolce di una piscina diventata sfortunata né smargiassare con abiti Brioni: governare è realizzare soprattutto nella terra capitata per caso nelle mani dei marsiliesi.