QUALCUNO DELLA REGIONE SE N’E’ ACCORTO?
Uno studio dell’esperto Aldo Ronci sull’andamento dell’economia abruzzese negli ultimi quattro anni (2018-2022) svela un ritratto preoccupante dei fondamentali macroeconomici regionali.
POPOLAZIONE: l’Abruzzo ha perso 30.785 abitanti, pari al 2,37% del totale, un dato che statuisce una decrescita più alta del 50% rispetto alla media nazionale.
NUMERO DI IMPRESE: -0,37%.
NUMERO DI IMPRESE ARTIGIANE: la perdita di 1.880 aziende (-6,29%, più del doppio del dato nazionale) colloca l’Abruzzo al penultimo posto in Italia.
OCCUPATI: il dato medio annuale è passato dai 499mila del 2018 (giunta D’Alfonso) ai 483mila del 2022 (giunta Marsilio). Un calo del 3,5% che è sette volte maggiore di quello nazionale (-0,5%).
ESPORTAZIONI: l’Abruzzo ha fatto registrare un misero +1,1% rispetto alla media nazionale del +34,3%.
PIL 2022: l’economia abruzzese è cresciuta soltanto dell’1% a fronte di un aumento nazionale del 3,7%.
Sono dati che inquadrano un sistema produttivo in affanno, che avrebbe bisogno di uno stimolo da parte del governo regionale. Ma a Palazzo Silone cosa fanno, oltre a sfilare con abiti Brioni e rilasciare dichiarazioni vaniloquenti? Leggono i numeri impietosi dell’economia abruzzese o sono troppo impegnati a farsi la guerra per accaparrarsi il maggior numero di amministratori, rubandoli ai cosiddetti alleati di coalizione?