L’aeroporto d’Abruzzo attende la nomina di un direttore generale e di un accountable manager da 412 giorni eppure la Saga prende ancora tempo e, nella seduta del consiglio di amministrazione svoltasi lunedì scorso, decide per l’ennesima volta di non decidere: l’incarico di cercare le due figure, fondamentali per l’organigramma dello scalo e soprattutto per non farsi revocare la concessione dall’Enac, è stato affidato al vicepresidente Alessandro D’Alonzo. La decisione – si dice – dovrebbe arrivare entro ottobre, quindi potrebbero servire altre sette settimane per sapere chi dirigerà l’infrastruttura più importante della regione.
Quindi il dott. D’Alonzo – che dal suo cv risulta essere un agente di commercio con la passione per l’arbitraggio di partite di calcio – dovrà dare seguito alla missiva con cui il 23 agosto scorsoAntonio Sorgi ha intimato alla Saga di “procedere tramite incarico da conferirsi a Società specializzata in ricerca e selezione del personale e/o in head hunting, al fine di individuare la figura ideale fra i profili più qualificati”. Si spera che D’Alonzo abbia studiato Platone e la sua teoria delle idee, in modo tale da poter rispondere al meglio ai desiderata del direttore generale della Regione Abruzzo.
Sui voli perduti per Milano Linate e Torino, invece, il rinvio è stato ancora più nebuloso: sarà l’assemblea dei soci ad occuparsene. Quando? Mistero. Una dichiarazione di impotenza totale per un organo amministrativo dilaniato, che ormai non amministra più a causa delle lotte intestine tra le varie componenti della maggioranza.
Con il fermo stagionale di altri nove collegamenti operati daRyanair, che cesseranno a fine ottobre, lo scalo sarà sottoutilizzato almeno fino ad aprile. Quali benefici apporta alla collettività un aeroporto che per sei mesi all’anno funziona a mezzo servizio? E’ questa l’idea di sviluppo che possiede la Regione Abruzzo targata Marsilio? Ma soprattutto: il presidente in scadenza, ce l’ha un’idea di sviluppo?