Da Il Capoluogo
Convegno ad Avezzano dal tema “Case resilienti: pianificare e progettare prendendo insegnamento dalle emergenze”. L’onorevole Luciano D’Alfonso: “Progettare e pianificare sono imperativi categorici”
Questa la domanda posta ai convenuti dalla giornalista e moderatrice, Roberta Galeotti, “per comprendere cosa si sia imparato dalle emergenze dei terremoti che hanno devastato la comunità aquilana, prima, e quella del centro Italia, poi. Resilienza non è una delle mie parole preferite della lingua italiana – ha aggiunto -, in quanto mi suscita emozioni negative e mi riporta al dolore ed alla disperazione di quello spartiacque devastante che è stato il terremoto del 6 aprile 2009. Quando si è chiamati ad affrontare un evento catastrofico, nostro malgrado, siamo costretti a tirar fuori tutta la forza e la determinazione presenti dentro di noi. Una forza (o resilienza) che non si immaginava nemmeno di avere”.
“La questione di progettare e pianificare merita la dignità di un imperativo categorico. L’ambizione di questo convegno è mettere insieme le due cose”. Lo ha detto l’onorevole Luciano D’Alfonsoaprendo l’iniziativa istituzionale dal titolo “Case resilienti: pianificare e progettare prendendo insegnamento dalle emergenze”, che si è svolta venerdì 23 giugno nel castello Orsini Colonna di Avezzano.
L’incontro – organizzato dall’Officina del deputato Luciano D’Alfonso e dal Comune di Avezzano – ha avuto l’ottenuto il patrocinio delle Province di Pescara, Chieti e Teramo, del Comune di L’Aquila, della fondazione EP, di WOO aps, della fondazione Europa prossima, di Confimi Abruzzo, della Rivista scientifica della Corte dei Conti e della fondazione Einaudi.
D’Alfonso ha aggiunto: “Parliamo di un elemento di civiltà chiamato casa, che il professor Massimo Cacciari definirebbe elemento pervasivo riguardante il suolo e gli stili di vita di tutti. Facendo la casa si crea famiglia, su di essa si ottengono consensi e si fa patrimonializzazione, dunque è un bene essenziale. Per tutelarla, è necessario che l’Italia adotti il Fascicolo del fabbricato resistente, prima che l’Unione Europea ci obblighi a farlo”. Per il deputato dem “oggi l’ambiente costruito è minacciato dal suolo, dal sottosuolo e dall’acqua, fattori che ci devono indurre a pianificare e progettare con accuratezza, senza ricorrere a condoni e sanatorie. Se l’opera dell’uomo provoca morte – che è la fine della civiltà – significa che c’è un fallimento di quella porzione di società. Ma accanto al diritto e alla progettazione occorre trovare anche materiali nuovi grazie alla ricerca e all’innovazione, e mi piacerebbe che L’Aquila fosse la città deputata ad effettuare questa ricerca”.
Al convegno sono intervenuti Guido Castelli, Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016; Titti Postiglione, vice capo del Dipartimento della Protezione civile; Luciano D’Alfonso, deputato del Pd; Pierluigi Biondi, sindaco di L’Aquila; Cristina Di Pietro, sindaco di Civitella del Tronto; Maurizio Tira, presidente del Consortium GARR e docente di Tecnica e pianificazione urbanistica all’università di Brescia; Tommaso Miele, presidente aggiunto della Corte dei Conti; Ettore Picardi, capo della Procura della Repubblica di Teramo; Fabio Picuti, sostituto procuratore della Repubblica a L’Aquila;Luca Fallaolita, CEO Founder della LF System Italia S.r.l.; Fabrizio Vestroni, docente emerito di Scienza delle costruzioni all’università La Sapienza di Roma. Ha moderato l’incontro Roberta Galeotti, giornalista e componente del Corecom Abruzzo. Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, ha portato il saluto della città.