Sulla cessione dei crediti per la rigenerazione abitativa, il governo si comporta da soggetto canaglia. Non può essere che le leggi dello Stato diano luogo a questa distruttiva inaffidabilità nei rapporti tra le amministrazioni centrali e le famiglie degli italiani, che hanno dato fiducia alle disposizioni normative votate dal Parlamento e istruite dal governo. Sono oltre 900 mila i danneggiati a vario titolo da questa giravolta dispettosa del governo: parliamo nel complesso della gravità della sofferenza di Imprese, lavoratori e decine di migliaia di proprietari delle abitazioni in procedura contrattuale per il SuperBonus.
Solo la categoria della irresponsabilità può qualificare una condotta così estemporanea e demolitiva.
Così facendo, le amministrazioni centrali dello Stato perderanno ogni capacità di assumere impegni e mantenerli nei confronti dei cittadini, poiché neanche le leggi primarie riescono a promuovere la serietà contrattuale della pubblica amministrazione. Urge una misura-verità che sblocchi il pregresso e razionalizzi il futuro, contenendo le percentuali di copertura finanziaria a carico della fiscalità, distinguendo la redditività e la datazione delle proprietà e soprattutto decennalizzando la programmazione dell’innovativo istituto. Il Sistema Paese non può rinunciare a tutta la cantieristica che si è attivata, consapevoli della capacità e della tradizione di cui dispone l’Italia per allontanare definitivamente quelle condotte patologiche rilevate.