Il caro energia che si sta abbattendo come uno tsunami sulle famiglie, sui lavoratori, sulle micro, piccole e medie imprese, e sul sistema produttivo italiano tutto, in particolare sulla filiera
del caldo (forni, lavanderie, acciaierie, vetrerie ecc..) e del freddo (gelaterie, bar, industrie di conservazione e prodotti surgelati, ecc…), sta mostrando in maniera lapalissiana tutta la assoluta inefficacia e l’assoluto anacronismo del sistema indennitario messo in piedi dall’Arera per combattere i comportamenti illegittimi e le pratiche commerciali scorrette da parte delle società che operano nei settori dell’energia elettrica e il gas;

in virtù della normativa di settore messa in piedi dall’Arera, le società di energia elettrica e gas sono tenute a corrispondere un indennizzo automatico pari a 30 euro nel caso in cui la fornitura venga sospesa per morosità, o sia stata comunque effettuata una riduzione di potenza, nonostante il mancato invio della comunicazione di costituzione in mora prevista come conditio sine qua non dalla normativa di settore;

tale indennizzo ammonta a 20 euro nel caso in cui la fornitura sia stata sospesa per morosità, o sia stata comunque effettuata una riduzione di potenza, senza il rispetto di uno dei seguenti termini:

  1. del termine ultimo di pagamento indicato nella costituzione in mora;
  2. del termine di 3 giorni lavorativi tra la data di scadenza del termine ultimo di pagamento e la data di richiesta all’impresa distributrice per la sospensione della fornitura o riduzione di potenza;

nel particolare momento in cui si sta vivendo, non rispettare i termini della costituzione in mora o addirittura procedere alla sospensione o al distacco delle utenze senza l’invio delle prescritte costituzioni in mora, (in questi giorni sono state staccate utenze elettriche e gas senza l’invio della costituzione in mora anche a scuole, palazzetti dello sport e strutture pubbliche, oltre che numerosissime aziende private), andando incontro semplicemente all’obbligo di corrispondere un indennizzo risibile, sta causando danni rilevantissimi all’intero sistema paese;

appare in questo quadro necessario, a parere dell’interrogante, procedere all’immediata revisione degli indennizzi che le società che operano nei settori dell’energia elettrica e gas devono corrispondere per comportamenti illegittimi, pratiche commerciali scorrette, o semplicemente mancato rispetto degli standard qualitativi previsti nella carta dei servizi;

si ritiene altresì necessario garantire, attraverso iniziative specifiche, il diritto degli utenti e dei consumatori che subiscono distacchi ovvero riduzioni di potenza illegittimi di chiedere il risarcimento del maggior danno.

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