Il decreto legge Tagliabollette si pone con forza la questione di semplificare l’auto produzione energetica.
Si tratta di un decreto legge migliorista, nel senso che con il lavoro del Parlamento è stato possibile affrontare e rispondere ai ripetuti attacchi subiti a causa della pandemia e della guerra, con gli effetti prevedibili della paura e della distruzione.
Abbiamo provato a contenere i danni dando risposte principalmente per il contenimento dei costi della benzina e delle acquisizioni di energia, dei costi a carico dei comuni – si pensi alle piscine comunali – e si è cercato di dare una risposta importante all’autoproduzione dell’energia ad opera delle imprese capaci di innovazione e di cultura della sostenibilità. In questo modo le imprese potranno implementare la capacità di transizione economica e di conseguenza la propria capacità produttiva. Per quanto riguarda la rigenerazione abitativa abbiamo fatto una tale quantità di norme, che oggi siamo costretti a mettere ordine per provare a recuperare un po’ di semplicità.
Quando una norma non si capisce è fatta male e se non è semplice va assolutamente medicata. Pertanto gli emendamenti non possono che essere trattati come strumenti preziosi di miglioramento.