Le commissioni Finanze di Camera e Senato, che stanno portando avanti l’indagine conoscitiva sulla riforma del fisco, riusciranno a trovare una sintesi fra le proposte delle varie forze.
Adesso siamo nella fase in cui nei partiti prevale il comprensibile sforzo della riconoscibilità
identitaria, ma presto arriverà l’assestamento, poiché prevarrà il concordato europeista.
Ricordo che l’Ue guarda con attenzione a questa riforma, in ottica ‘esercizio Recovery'”.
Il ruolo delle commissioni è facilitare un punto di convergenza resistente.
Il nostro lavoro si chiuderà entro il 30 giugno, con un documento di indirizzo a sostegno dell’attività normativa di governo e Parlamento che, quindi, per questo sarà un lavoro funzionale.
Nei prossimi 12 giorni faremo audizioni individuali dei capigruppo nelle commissioni Finanze di Camera e Senato, per provare a fare un’agenda di punti condivisi fra le varie forze.
Ci sono aspetti che vedono già una convergenza possibile in altri si sente la temporanea divisività dei partiti.
Sulla riforma dell’Irpef sono fiducioso che una
quadratura la troveremo, così come sugli elementi procedurali connessi, come la base imponibile. Naturalmente tutte le singole proposte dei partiti dovranno trovare autenticità di lettura e
di composizione, poiché il mese di giugno verrà investito ad hoc.