PESCARA. «Vorrei invitare il governatore Marco Marsilio a fare una programmazione seria. Dire che sono 69 le priorità della Regione Abruzzo in tema di infrastrutture vuol dire che l’Abruzzo non ha nessuna priorità».
Il senatore del Pd, Luciano D’Alfonso, sfida il presidente della Regione su un campo a lui fortemente congeniale, quello delle infrastrutture e lo fa partendo dall’ultima delibera (la 337) partorita dalla giunta Marsilio. «Sembra un libro di acqua fresca perché tutto», afferma D’Alfonso, «è trattato allo stesso modo. Allora, ed è qui che chiedo al presidente di prendere decisioni serie e utili alla nostra regione, bisogna fare delle scelte di campo».
PER ESEMPIO. L’esponente del Pd fa una serie di esempi. «Priorità potrebbero essere quattro opere infrastrutturali per la gomma, due per il ferro e due per il sistema della mobilità attraverso l’acqua, per i porti». Per D’Alfonso è estremamente importante, poi, «rimettere al centro anche l’innalzamento della qualità della digitalizzazione fino ad arrivare all’alta priorità per quanto riguarda la banda ultralarga».
I CONSIGLI. Che fare dunque per le risorse? «Marsilio ha una Regione piena di risorse per quanto riguarda il Masterplan ed è bene che acceleri. Ad esempio, nel giro di due mesi di lavoro, può partire il bando di gara per il lotto della Teramo-mare. Ci sono i soldi negoziati da me con l’allora ministro Graziano Delrio. Ma c’è anche la variante Vasto-San Salvo con 97 milioni di euro; la Loreto-Penne e non ultimo l’allungamento dell’Aquila-Amatrice fino ad incontrare la Salaria, in quel rettangolo strategico che sono i nostri Appennini». D’Alfonso non tralascia nulla e naturalmente neppure la questione del porto di Ortona. «Io lì ho lasciato 59 milioni di euro del Masterplan, così come altri 32 milioni per il porto di Pescara e vorrei dire quindi a Marsilio che il dialogo va portato avanti con il ministero dell’economia, con Palazzo Chigi, con la cabina di regia perché lì si decideranno le risorse del Ricovery fund».
INOLTRE. Altro tema di rilievo, peraltro evidenziato in maniera chiara dal premier Giuseppe Conte, è quello della ferroviarizzazione. «Ci sono un miliardo e 556 milioni», continua D’Alfonso, «sulla Pescara-Roma per l’alta velocità ferroviaria, ma subito deve partire il progetto, dando incarico alla Italferr, alla società holding delle Ferrovie, per fare due zone elettive: la Pescara-Sulmona e l’Avezzano-Roma. E poi c’è la Sulmona-L’Aquila-Rieti già finanziata nella contabilità di cassa. Però ci vuole velocità su questo fronte, ci vuole sfrontatezza istituzionale per evitare che ci perdiamo nei mille rivoli del niente. Arriverà in Abruzzo, dal Revovery fund e dalle altre risorse riguardanti gli aiuti per la pandemia patita, un miliardo di euro». Ed ecco che D’Alfonso incalza il governatore che ha preso il suo posto.
DOV’É L’ERRORE. «Che scelga le priorità: non oltre 8 o 9 bersagli strategici. Fare 69 opere di alta priorità significa non fare nulla», attacca D’Alfonso. L’altro argomento trattato dal senatore è quello relativo alle misure per l’individuazione degli itinerari stradali abilitati al trasporto eccezionale, e per il quale ha presentato un “atto di sindacato ispettivo” al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
IL DISEGNO DI LEGGE. «Qui vorrei richiamare l’attenzione di Marsilio», afferma il Dem, «per fare in modo che anche l’Abruzzo, così come l’Emilia Romagna, si doti di tracciati dedicati per quanto riguarda i trasporti eccezionali, soprattutto in una regione come la nostra che ha le autostrade fragili. Noi patiremo la prossimità, la vicinanza tra il trasporto eccezionale, che tra l’altro rovina i tempi di percorrenza per la consegna delle commesse di cantiere, e il cittadino che si sposta con la sua autovettura. Dobbiamo quindi individuare in Abruzzo delle reti, dei tracciati come nel caso dei trasporti militari, per evitare che ovunque passino tutti, sapendo che ci sono passaggi dedicati. Questo aiuta le imprese e sicurezza della circolazione», conclude D’Alfonso che su questo tema ha presentato un progetto di legge.
L’ex presidente D’Alfonso critica la Giunta regionale che non è in grado di individuare le giuste chiavi per il rilancio
PESCARA – ll senatore ed ex presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, è un fiume in piena, ma questa non è una novità, nel corso della conferenza stampa convocata per parlare dello stato delle infrastrutture in Abruzzo, del disegno di legge per itinerari stradali dedicati al trasporto eccezionale come già accade in Emilia Romagna e del potenziamento della banda ultra larga. D’Alfonso ha invitato l’attuale governatore Marco Marsilio a fare scelte mirate e a ripensare la delibera che delinea quelle che sono definite priorità infrastrutturali, più di 60. Sono troppe e si rischia di non attuare nulla. Secondo il senatore, bisogna individuare quattro priorità su strada, due per i porti, quali Ortona e Pescara e puntare sulla direttrice ferroviaria Pescara Roma oltre che sul rilancio dell’Aeroporto con le compagnie a basso costo, alla luce della perdita economica causa emergenza Covid. Tutto questo, chiarisce D’Alfonso, grazie ai soldi che arriveranno in Abruzzo con il Recovery Fund. «Bisogna agire subito, come facemmo noi, ad esempio, con la Fondovalle Sangro». Ma andiamo per ordine.
I CONSIGLI. L’ex presidente, in estrema sintesi, si sente in dovere di chiarire all’attuale governatore come l’Abruzzo può risollevarsi dalla pandemia. Dispensa consigli come ad un amico insomma, tanto che promette assoluta collaborazione. «Il tema delle infrastrutture, in un momento in cui accanto a quello della pandemia, è al centro della discussione in Italia e in Europa diventa prioritario. In Abruzzo arriveranno soldi grazie al Recovery Fund, ma bisogna fare scelte mirate. La Delibera 337 del 2020 della Regione Abruzzo va ripensata. L’elencazione di priorità fatta dalla Giunta Marsilio somiglia all’acqua corrente (l’acqua Sangemini) perché descrivere 67 priorità come alte priorità della Regione è come dire che tutto sia prioritario o che non lo sia nulla. Dopo 16 mesi dovevano avere il coraggio di compiere scelte di priorità. Dobbiamo aiutare la Regione – e qui D’Alfonso dimostra ancora la necessità si supportare un presidente che a suo parere ha bisogno di una valida guida – ad individuare le priorità.
LE PRIORITA’. «Bisogna individuare quattro priorità per la viabilità ordinaria su gomma, due priorità per la linea di comunicazione ferrata e due per l’acqua, ovvero lo spostamento portuale. C’è poi una grande questione che riguarda i trasporti eccezionali industriali. Rischiano di togliere il diritto alla circolazione . Se dal sito industriale di Chieti bisogna arrivare al porto di Ortona, diventa impossibile per le autorizzazioni previste. Per questo, così come ci sono tracciati dedicati militari in Abruzzo, chiedo al presidente Marsilio di fare una battaglia in conferenza Stato Regioni, affinché l’Abruzzo, come in Emilia Romagna, possa delineare tracciati appositi. L’attuale quadro normativo e, da ultimo, le Linee guida del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non consentono di contribuire efficacemente al superamento delle criticità emerse rispetto alla procedura autorizzativa dei trasporti eccezionali da parte delle industrie manifatturiere in relazione alla transitabilità di sovrappassi autostradali data la diffusa obsolescenza strutturale della rete viaria. Il mondo industriale chiede da tempo autorizzazioni più flessibili che nell’immediato diano la possibilità di circolare in totale sicurezza e maggiore celerità.
TRASPORTO SU FERRO. D’Alfonso punta sulla Pescara- Roma con il potenziamento di una zona elettiva Avezzano Sulmona – Sulmona-Pescara. «Va subito fatto un progetto con Itlafer. 1 miliardo, 556 milioni sono disponibili dal 2016 nella contabilità di competenza. 15 milioni nella contabilità di cassa. Questo va fatto subito a prescindere dal Recovery Fund».
TRASPORTO SU STRADA. Poi, suggerisce quelle che sono le prime opere che devono al più presto ripartire per le infrastrutture viarie: «La prima opera che può partire dopo la Fondovalle Sangro, sulla quale ci siamo intestarditi e l’abbiamo appaltata, è il 4 lotto della Teramo Mare. Due mesi di lavoro, e può partire. Poi la variante al sistema stradale statale Vasto-San Salvo. Ci sono 48 milioni di euro. Quattro mesi di lavoro e l’opera può andare avanti. Ancora, il prolungamento L’Aquila-Amatrice fino ad incrociare la Salaria. Ancora, la Loreto-Penne per l’accesso al Gran Sasso. Utilizzare al più preso la liquidità di cassa per la Sulmona-L’aquila-Rieti. Inoltre bisogna riconsegnare strade all’Anas. Da anni non c’è alcuna cessione. La prima che deve essere riconsegnata è la Histonia, assetto viario che collega il mare della provincia di Chieti con Agnone, montagna del Molise. Quella strada non la può mantenere la provincia di Chieti, non ha le capacità economiche.
TRASPORTO MARITTIMO.Per quanto concerne le opere marittime, D’Alfonso suggerisce di appaltare subito i 59 milioni disponibili per il nodo portuale di Ortona e i 39 per quello di Pescara. «Garantiamo – e qui la massima collaborazione dell’ex presidente – che a differenza del passato, non faremo denunce né comunicati vagabondi».
BANDA ULTRALARGA. Il parlamentare sottolinea come tra le priorità di Marsilio non sia affatto trattato il tema del’infrasturazione moderna, ovvero la digitalizzazione. Bisogna ciè potenziare la banda ultra larga che attualmente serve solo alcune zone d’Abruzzo come Atessa e alcuni agglomerati metropolitani urbani. Bisogna portarla innanizitutto all’Aquila per servire il comparto produttivo. «Solo così – assicura D’Alfonso dopo aver elencato tutto ciò che è prioritario – l’Abruzzo può vincere la pandemia». Vedremo se Marsilio farà tesoro dei consigli elargiti.
Serena Suriani