Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, sollecitato insieme al Premier Conte dal senatore Luciano D’Alfonso con una lunga lettera per attenzionarli sulla difficile situazione del paese della Val Fino, ha contattato telefonicamente Vincenzo D’Ercole, sindaco di Castiglione Messer Raimondo, per accertarsi personalmente della situazione nel piccolo comune e, più in generale, di tutta l’area Val Fino, dove si contano circa 200 persone positive al Covid-19 su ottomila residenti. A Castiglione Messer Raimondo ci sono un’ottantina di casi e 14 vittime su poco più di duemila abitanti.
Dalla sua abitazione, dove è in isolamento da oltre 20 giorni perché, seppur asintomatico, è risultato a sua volta positivo al coronavirus, D’Ercole riferisce di aver “spiegato a Borrelli la difficile situazione che stiamo vivendo, illustrandogli le caratteristiche del territorio e i numeri dell’emergenza. Il capo della Protezione civile ha dato la massima disponibilità per qualsiasi evenienza o necessità. Lo ringrazio per la sensibilità e l’attenzione dimostrati”.
Al collegamento telefonico ha partecipato anche il capo dell’Unità di crisi della Regione, Silvio Liberatore, della Protezione civile abruzzese.
Ecco la lettera inviata al Premier Giuseppe Conte e al Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in cui D’Alfonso ha posto l’attenzione su alcune misure urgenti, non più procrastinabili, da attuarsi nel piccolo comune della Val Fino:
Illustrissimo Presidente,
nel giorno della Santa Pasqua di Resurrezione di Gesù, sento il dovere di sottoporre alla Sua cortese attenzione la drammatica e invivibile situazione che sta affliggendo il Comune di Castiglione Messer Raimondo, in provincia di Teramo, in
conseguenza al diffondersi incontrollato del virus che, con ogni forza, stiamo combattendo.
Nonostante le misure di contenimento adottate dal Governo per rispondere al combattimento in atto contro il Covid-19, permangono, all’interno del piccolo Comune, situazioni di straordinaria gravità che ritengo richiedano un ulteriore e congiunto
sforzo per il quale, tutti noi, siamo chiamati a profondere energie interminabili.
È proprio a questo riguardo che non posso esimermi dal segnalarLe la nota situazione di forte criticità vissuta nel piccolo comune di Castiglione Messer Raimondo, ad oggi, centro più colpito d’Abruzzo rispetto al numero degli abitanti,
dove su una popolazione totale di poco più di duemila anime residenti:
– n. 77 persone risultano positive al Covid-19;
– n. 14 persone decedute dopo aver contratto il subdolo virus;
– anche il giovane Sindaco risulta positivo dal 19 marzo scorso.
L’emergenza sanitaria in atto, dunque, appare drammatica, senza fine e ritengo richieda un intervento immediato, non più procrastinabile.
Al fine di arrestare ‘il processo di morte’ e meglio circoscrivere il focolaio attualmente in essere sarebbe necessario intervenire subito facendo tamponi su tutta la popolazione, oltre che attraverso la realizzazione di un’intensa opera di sanificazione che non riguardi soltanto i luoghi pubblici, ma coinvolga anche quei luoghi privati direttamente interessati dai decessi da Covid-19.
Così come occorrerebbe consentire e potenziare un presidio medico – ospedaliero sul territorio comunale; a tal scopo, Le rappresento l’esistenza, nel piccolo comune, di un poliambulatorio con una capienza di circa 40 posti letto, chiuso dal 2013, che potrebbe fungere – a seguito di idonea riapertura – quale luogo di degenza post ospedaliera.
All’appello di aiuto disperato del Sindaco per riuscire a fronteggiare la situazione sanitaria di grave sofferenza che affligge il territorio, deve aggiungersi l’ulteriore preoccupazione di ripresa economica per la vita del paese e dei suoi residenti, attualmente impossibilitati allo svolgimento di qualsivoglia attività lavorativa in
considerazione dell’ingresso in zona rossa.
Per tale ragione, offrendo la massima collaborazione, auspico l’assunzione immediata di soluzioni atte a dare risposta alla drammaticità della situazione vissuta nel comune di Castiglione Messer Raimondo, affinché possa realizzarsi il diritto alla
speranza di un nuovo inizio, di una nuova rinascita.
Nel ringraziarLa per quanto sta facendo per il nostro Paese, Le auguro buon lavoro e La saluto con stima e cordialità.
Sen. Luciano D’Alfonso