Con una lettera indirizzata al On. Giuseppe L’Abbate Sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e al Dott. Francesco Saverio Abate Capo Dipartimento delle Politiche Competitive, della Qualità Agroalimentare, della Pesca e dell’Ippica chiedo il pagamento delle competenze coincidenti con il fermo biologico del 2018 e del 2019 e propongo misure per il comparto pesca.
Ecco il testo della lettera:
Gentilissimi,
mi permetto di sottoporre alla Vostra cortese attenzione, la difficile situazione in cui versano il comparto della pesca e tutti gli operatori impegnati in questo settore.
Come ben sapete, come conseguenza dei consueti annuali fermi biologici, tutte le imbarcazioni del nostro Paese attendono il pagamento delle competenze coincidenti per le annualità 2018 e 2019, poiché tutta la necessaria documentazione è stata depositata, e si attende l’erogazione di quanto dovuto.
La necessità dell’erogazione dei pagamenti è stata ulteriormente aggravata dalla drammatica situazione di emergenza sanitaria che l’Italia sta vivendo, poiché tutti gli operatori sono costretti ad un fermo forzato.
In questo contesto straordinario, ci viene chiesto di intervenire con misure concrete, al fine di creare le condizioni più favorevoli possibili, per attenuare la gravità delle conseguenze economiche che questa crisi sta comportando, cercando di ammortizzare e garantire un graduale ed effettivo ritorno alla normalità.
Il lavoro normativo che in questi giorni si sta organizzando sul fermo aggiuntivo, ritengo debba contenere idonee misure, tra cui quelle che mi permetto qui di proporVi:
• Proroga dei termini di consegna della documentazione per consulenti del lavoro e capitanerie di porto, a causa della chiusura a cui sono costretti;
• Misure circa il problema delle giornate aggiuntive che gli operatori dovrebbero restituire, come da Decreto di adozione del Piano di adeguamento dello sforzo di pesca;
• I rimborsi riguardanti il fermo aggiuntivo in de minimis: non tutte le imprese, già al limite, potrebbero avere verbali in corso e beneficiare quindi del suddetto rimborso;
• Soluzione per gestire il reperimento del pescato durante il periodo di fermo, evitando di far ricorso al mercato estero e preferendo invece il comparto nazionale;
• Considerare questo periodo di fermo straordinario a cui sono costretti come fermo biologico per l’anno 2020, per evitare che un ulteriore periodo di blocco, possa arrestare nuovamente la lenta ripresa quando questa emergenza sarà passata.
È una situazione eccezionale quella che stiamo vivendo, e come tale necessita di misure altrettanto straordinarie per cercare di far fronte alle molteplici esigenze di quanti da sempre sono impegnati in questo strategico settore, per evitare che venga a profilarsi una ulteriore e non auspicata emergenza nell’emergenza.
Per le eventuali ed ulteriori specifiche del caso, Vi allego il recapito del referente della marineria di Pescara, il Sig. Francesco Scordella.
Nel ringraziarVi per quanto potrete fare e per le notizie consentite che potrete farmi pervenire a riguardo, Vi saluto con stima e cordialità.
Sen. Luciano D’Alfonso