Nuovi spazi finanziari per i Comuni, con accollo da parte dello Stato. È quanto contenuto nel bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e nel bilancio pluriennale per il triennio 2022, nel quale si stabilisce, nell’articolo 69, l’emanazione di un decreto ministeriale che interviene a favore degli enti locali, per quanto riguarda la riduzione della spesa per interessi sui mutui contratti con gli istituti bancari e finanziari, anche attraverso lo strumento dell’accollo e la ristrutturazione dei mutui, da parte dello Stato, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
In particolare nell’articolo si afferma che la ristrutturazione dei mutui potrà essere operata anche mediante accollo dei mutui da parte dello Stato, in quanto la rischiosità, in termini di merito di credito, da parte dello Stato è inferiore a quella degli enti locali.
Pertanto, le banche e gli istituti finanziari potranno ridurre le esigenze di appostamento di capitale di rischio, con conseguenti effetti positivi per gli enti in termini di riduzione degli oneri finanziari.
Al riguardo, sempre come previsto dal medesimo articolo, anche se è previsto che la ristrutturazione dei mutui debba concretizzarsi nella riduzione della spesa per interessi dei mutui a carico degli enti locali, qualora l’accollo degli stessi avvenga da parte dello Stato, l’onere sia pur minore potrebbe trasferirsi dal comparto enti locali a quello dello Stato.
Andrebbe quindi quantificato l’impatto sul saldo netto da finanziare e scontato sul prospetto riepilogativo.