Vanno immediatamente investiti i fondi già in “pancia”, ben 100 milioni di euro, che la mia giunta, nei miei 1500 giorni di governo regionale, ha cercato e trovati, per le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali d’Abruzzo. A questi, vanno aggiunti altri fondi stanziati durante il mio governo regionale. Un concetto che ho rimarcato quando optai, l‘anno scorso, per il Senato, nel periodo precedente alle elezioni regionali del febbraio scorso, e che torno a ribadire ora, con forza. Già, poiché c’è una spada di Damocle sulla finanza pubblica dello Stato italiano e se le opere già individuate dal mio governo regionale, non partiranno velocemente, c’è il rischio che vengano perdute, a causa del fatto che devono essere rispettati i patti di finanza pubblica con l’Europa e per i quali lo Stato deve trovare 43 miliardi di euro. Per chiarezza espositiva, enumero quanto già stabilito dalla giunta regionale presieduta da me dal 2014 al 2018:
- 100 milioni di euro per esigenze di manutenzione delle strade, per tutte e quattro le province abruzzesi, con lo scopo di rimettere in sicurezza la circolazione;
- 513 chilometri di strade provinciali passati alla gestione dello Stato, nello specifico all’Anas, con uno sgravio, per le casse della Regione, di 24 milioni di euro;
- 37 milioni di euro, poi, a cui se ne devono aggiungere altri 6, per coprire il fabbisogno dei cantieri per il tratto stradale Loreto-Penne-Farindola-Castelli;
- 9 milioni sono stati destinati alle strade che congiungono Scafa, Manoppello e Passo Lanciano, in provincia di Pescara e Chieti;
- 4 milioni per i “punti neri” relativi alla viabilità che conduce a Prati di Tivo, in provincia di Teramo;
- 6 milioni per il percorso della montagna di Ovindoli e di Rocca di Mezzo, in provincia dell’Aquila;
- 80 milioni già spendibili per la strada Vasto-San Salvo, in provincia di Chieti;
- 60 milioni per la San Pio- San Gregorio, in provincia dell’Aquila.
Non è mai accaduto che la regione Abruzzo trovasse tutte queste risorse destinate agli enti locali. Si vada, dunque, al di là della condizione della paura, e si appaltino subito le opere.